ARREDO URBANO
Nei luoghi urbani dove si rivelano alterazioni delle prescrizioni d’uso istituzionali – cioè disordine – c’è spesso presenza di due qualità di effrazione: quella che deriva da un rifiuto della prescrizione in termini di contraddizione esterna e quella che deriva dallo scavalcamento della prescrizione in termini di contraddizione interna. La prima è positiva e genera disordine attivo, materiale di contestazione, alternative creative; la seconda è negativa e genera disordine passivo, sopraffazione, efferatezza protetta dalla corazza istituzionale.
– Giancarlo De Carlo, Lettera del 15 aprile 1970,
Architettura dell’imprevedibilità, Argalia, Urbino, 1970
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